La passerella – Rosario Galatioto

Ho da poco terminato di leggere il libro “La Passerella” di Rosario Galatioto.

Io e Rosario ci siamo incontrati durante una premiazione in cui ci siamo scambiati molte opinioni sull’editoria, sulla vita, l’universo e tutto quanto. Ho provato anche a parlargli di vino, ma se non ricordo male, non beve o beve molto poco, quindi niente da fare.

In quell’occasione mi ha mostrato il progetto su cui stava lavorando, ovvero un libro da acquistare PRIMA che sia pubblicato. Quello che i modernaioli chiamano “crowdfunding”. La casa editrice che lo propone non la nomino nemmeno perché stendo un velo pietoso sul suo modus operandi, come ho già spiegato al buon Rosario in chilometri di messaggini sul suo cellulare.
(LINK: editoria in crowdfunding).

Rosario però mi incuriosisce e decido di dargli il mio “sostegno”. Compro l’ebook che scarico in versione non editata sul kindle. Naturalmente ci sono ancora tanti errori di battitura, frasi un po’ sconclusionate e l’impaginazione è ancora da fare. È un assaggio interessante di quel che sarà il lavoro finito.

Il libro da pochi giorni è stato finalmente pubblicato e ho ricevuto la copia definitiva aggiornata dopo il lavoro di editing proprio qualche settimana fa. Un viaggio di undici ore è stata l’occasione giusta per leggere il “prodotto finito”.

La storia, innanzitutto, non è una vera “storia” nel senso narrativo del termine. Ovvero non c’è un personaggio con un difetto, eventi che lo portano ad affrontare tale difetto, un conflitto, primo, secondo e terzo atto con “scontro finale”. Non c’è un nemico contro cui combattere, vero o figurato che sia, e non c’è l’arco eroico/tragico.

Infatti il libro è la biografia dell’autore stesso che ripercorre la sua vita da bambino fino a oggi. La dedica al figlio è evidenziata più volte chiamando direttamente in causa il bambino/ragazzo e rivolgendosi proprio a lui. Da ogni frase traspare quanto l’autore abbia sentito il bisogno di raccontare tutta la sua vita al figlio, in quello che io interpreto come un “farai un sacco di cazzate, ma sappi che ne ho fatte più di te e provo ad avvisarti prima. So che le farai lo stesso, ma io sono tuo padre e ti lascio questo libro così non potrai dire che non te lo avevo detto”. Più o meno suona così.

Questo è anche il senso dell’immagine della “passerella”. Su quella passerella della vita i genitori ci sono passati prima dei figli e ognuno ci dovrà camminare da solo. Figlio mio, ti posso solo dire che pericoli ci ho trovato io. Stai attento e buona fortuna.

La narrazione è di fatto la vita di un bambino, poi di un ragazzo, poi di un uomo. Rosario è uno di noi. Ha fatto cose buone, ha combinato minchiate e si è incasinato la vita. Ma come molti se la cava egregiamente facendo tesoro delle esperienze sulla propria pelle.

Lo stile è pieno di pause, ripetizioni, frasi brevi.
Sono riflessioni un po’ poetiche sulla vita, l’universo e tutto quanto. Dalle cose più banali ai grandi misteri che passano nella testa di un bambino.
È una narrazione a ritmo di poesia, è un racconto letto da un bravo attore che pone attenzione su ogni virgola, ogni punto. Tanti. Intensi. Punti.

Come scritto sopra, Rosario è uno di noi che ha passato di sicuro qualcosa che è capitato anche a noi. Per cui, prima o poi, in cima o in fondo, si arriva alla pagina che strappa la lacrimuccia.

E quindi non vedo perché un libro così non debba funzionare.

Anzi, funziona sicuramente perché le descrizioni sono vive e si entra nella testa del bambino/ragazzo/uomo, si compiono con lui gli stessi errori e si vivono i suoi successi. È una telecronaca Rosario minuto per minuto in cui è facilissimo immedesimarsi.

Se ti piace questo tipo di narrativa riflessiva o le biografie, si può comprare l’ebook o la versione cartacea qui.

Bene, Rosario, questo è il tuo esordio, il tuo primo salto. Ti attendiamo al prossimo. Ovviamente con l’asticella sempre più alta.

Se vuoi saperne di più su questo autore, il suo sito è https://www.rosariogalatiotolibri.it

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