A quite place – recensione onesta

Sulla Terra sono praticamente tutti morti perché sono arrivati degli alieni ciechi che però ci sentono benissimo e si mangiano gli umani. Come siano arrivati fin sulla Terra senza vederci non ci è dato saperlo, è un po’ come quando ci si risveglia a casa dopo una serata e non si sa come si sia riusciti a tornare vivi.

Magari qualcuno li ha accompagnati.

I pochi umani rimasti non possono parlare perché appena fanno un rumore, ma tipo anche solo una scoreggia, arrivano i mostri e se li mangiano. Nel film nessuno si prende il raffreddore né russa di notte. Che culo, io sarei morto dopo la prima sera.

Tutti camminano scalzi per non fare rumore. Ovviamente questo sarà utile a impiantarsi chiodi nei piedi più avanti. Si potevano usare comodo pantofole, ancor più silenziose dei piedi, ma la storia del chiodo non sarebbe stata così interessante.

In tutto questo c’è una donna incinta che partorisce senza rumore. Un neonato che nasce senza piangere e gente che distrae gli alieni con fuochi d’artificio. E nessuno fino a quel momento, nel mondo, non aveva pensato a fare un casino per attirare tutte le creature in un punto e farle saltare in aria con una bomba?
Non stiamo parlando di alieni con i super poteri, stiamo parlando di bestie cieche che ci sentono bene. Facciamo casino e assordiamole, avrei detto subito.

Siamo animali estremamente rumorosi, capaci di portare rumori schifosi anche per i boschi grazie a casse bluetooth o stronzate del genere. Non ci voleva poi molto.

E infatti gli umani poi vincono assordando le bestie.

Hanno passato mesi a farsi mangiare prima di fare la prima cosa che avrebbe dovuto venire in mente. Tutto il mondo così, tutti gli umani così. Servizi segreti, CIA, militari, NATO… sono bravi a inventare guerre in giro per il mondo ma non sono capaci di mettere un megafono sopra a una bomba nucleare? La roba nucleare la usano solo per far salire il prezzo del gas?

Nel frattempo il neonato non piange mai.

Storie che non stanno in piedi. Ancora una volta.

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