Una famiglia di rincoglioniti, e quindi una famiglia perfettamente normale, va a una festa e ci va in maschera. Ecco, non era una festa in maschera, si sono sbagliati. Questo è solo uno dei casini in cui si trovano quotidianamente. Una famiglia normale, con il padre ebete, la madre schizzata, figlio nerd e figlia ribelle/idiota.
Tutto bene.
Poi la famiglia chiede informazioni a una che passa di lì e per questo affronto tutti vengono trasformati in mostri, proprio come quelli di cui indossavano il costume. C’è Dracula, il mostro di Frankenstein, la mummia e il lupo mannaro. Una roba tipo Carletto re dei mostri.
La strega pare essere un po’ permalosa, dunque.
La famiglia si lancia al suo inseguimento per rompere la maledizione e ne succedono di ogni tipo. Tutto ok, se non fosse che in situazioni di totale panico questi hanno tempo per pensare battute ironiche, fare allusioni, risatine, anziché impazzire e correre via urlando. Mantengono sempre una lucidità irreale. Sembra di assistere a uno spettacolo tipo Premiata Ditta in cui manca poco che ci mettano la canzoncina nel bel mezzo della scena.
Roba tipo trovarsi rapiti da un tornado di sabbia con lo spirito del faraone che dice testualmente di volerti far fuori e trovare il tempo e lo spirito per pensare che il faraone dopo tutti questi anni ha ancora la forza per fare certe cose, che è invecchiato bene, insomma.
Banale, infantile, raccontino da concorso letterario della Sagra della Salsiccia.
Ho provato ad andare avanti. Impossibile. Mollato poco dopo la metà in cui mi aspettavo ci fosse qualcosa che cambiasse la storia. E invece non c’è proprio niente.
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