Padre ricco, padre povero

Ci sono libri che non comprerei nemmeno sotto tortura, ma che stuzzicano la morbosa curiosità di sapere cosa c’è scritto dentro solo perché ne parlano un po’ tutti. Anche se il “tutti” è un branco di coglioni sui social, sono sempre “tanta gente” che riesce a stuzzicare la morbosa curiosità.

Uno di questi libri è “Padre ricco, padre povero”, il libro considerato la bibbia della crescita personale, dell’educazione finanziaria e l’unico modo per dare un futuro a se stessi e ai propri figli. Bastava comunque non fare figli per assicurare un ottimo futuro a entrambi. Vabbè.

Per fortuna arriva in mio soccorso Anna’s archive che mi permette di scaricare gratis questo libro che mai mi sarei sognato di comprare. Anche solo per non dare soddisfazione al branco di coglioni che lo consiglia. E si sa che quando una cosa è consigliata da troppa gente, quella cosa è una cagata pazzesca.
Basta ascoltare la musica alla radio, guardare le serie tv più seguite o i programmi con più ascolto per rendersene conto.

Padre ricco padre povero mette al confronto due persone, i due “padri” dell’autore, uno si fa un mazzo così per studiare e trovare lavoro, l’altro, oltre a studiare, cerca di sfruttare occasioni per far rendere il denaro. Dapprima il poco denaro, poi quello stesso denaro che nel frattempo è cresciuto grazie a investimenti fatti con la testa, grazie allo studio di cui sopra.

Insomma, non serve stare a dire che quello che si fa il mazzo “per lo stipendio” è quello che resterà sempre povero, mentre l’altro, quello che “fa lavorare i soldi”, economicamente sta molto meglio.

Ci sono spunti interessanti, qualche bella frase motivazionale per cominciare a investire e tanta fuffa. Come tutti i libri che parlano di crescita personale è un libro in cui si racconta tutto e non si dice niente, si danno bei consigli teorici e nessuno pratico. Si fa leva, come tutti i libri “all’americana”, sulle debolezze del lettore che spera di diventare ricco leggendo un libro e spera di risolvere in un colpo tutti i suoi problemi.

Una leggera e banale lettura che, che grazie a Anna’s archive, non mi è costata un centesimo.

Chi se lo volesse comunque comprare, lo trova a questo link