Battle Royale, l’Hunger Games senza il giusto marketing

Hunger Games è stato uno dei fenomeni degli ultimi anni, roba tipo Harry Potter ma un po’ meno spaventoso.

Poi bastava andare indietro di dieci anni e scoprire Battle Royale, romanzo giapponese in cui gli studenti vengono mandati su un’isola per scannarsi a vicenda e vedere chi sopravvive.

Hunger Games è costruito sulla dittatura, sulle ingiustizie e sulla televisione, gli ascolti, morbosità degli ascoltatori.

Battle Royale non dà molta importanza alla situazione politica e non c’è nessun pubblico da conquistare. Romanzo scritto da un giapponese, è normale che sia piuttosto riservato e poco spettacolare.

Se in Hunger Games c’è una cronaca di quel che succede, senza che la protagonista faccia alcunché per migliorarsi o per combinare qualcosa che non sia semplicemente sopravvivere o mandare gli altri al macello, in Battle Royale ogni ragazzo/a ha una sua storia da raccontare, qualcuno farà in tempo, qualcuno nemmeno comincia perché lo ammazzano subito dopo mezza pagina. E vabbè, ce ne sono quaranta, mica si poteva fraternizzare con tutti.

Nonostante il campo sia sempre quello, Battle Royale non annoia mai, succede sempre qualcosa di coerente con il ragazzo che compie quell’azione. Ognuno ha il suo carattere e lo dimostra fino alla fine, del libro o sua, letteralmente, e tengono la loro “linea morale” anche quando capiscono che il gioco non è poi così “morale”. Qui non ci sono super stracazzuti protagonisti allenati allo sfinimento, arcieri da olimpiadi o wrestler sotto steroidi. Sono ragazzi, piuttosto fiacchi e incapaci che imparano a cavarsela. Battle Royale sembra una storia vera, non si fatica a immaginare che in una situazione reale tutto possa andare esattamente come descritto nel libro.

È molto bello vedere come gli alunni imparino a muoversi e soprattutto a usare le armi che hanno. C’è chi ha una forchetta e chi un mitra. Ognuno proverà a trarre il meglio dalla dotazione che gli è toccata.
In Hunger Games, Katniss è una super eroina fortissima senza macchia e senza paura che sa già fare tutto. E come Harry Potter, manda al macello gli altri.

Avvincente, non stanca mai e quando la tensione sale, poi c’è il flashback a fare da parziale spiegazione, senza mai scadere nel volgare “spiegone” da editoria dilettantistica.

Bel libro, scritto bene e bella la storia. Consigliato.

LINK —> BATTLE ROYALE IL ROMANZO

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