Tre millimetri al giorno – Richard Matheson

C’è un tizio che all’improvviso inizia a rimpicciolirsi di tre millimetri al giorno.

Una specie di “metamorfosi”, solo più lenta visto che l’uomo era alto un metro e novanta e a colpi di 3 millimetri ci vuole un po’ di tempo a finire tutta quella altezza prima di sparire.

Il libro è una cronaca delle fatiche che questo tizio fa una volta divenuto delle dimensioni di una formica. Viene inseguito da un ragno, mangia briciole e si arrampica fra i mobili dello scantinato. Ogni tanto qualche flashback ma, in sostanza, non succede niente di particolare.

Il padre di un metro e novanta inizia a non contare niente una volta diventato più basso della moglie. Lei non lo ascolta e nemmeno la figlia lo sta più a sentire. Iniziano a trattarlo come un bambino. Metafora del tipico uomo senza carisma che comanda solo perché grande e grosso.
Il rimpicciolimento, poi, si scopre essere causato da radiazioni e per un romanzo scritto nel ’56, un po’ di paura di tutto il casino nucleare che c’era in quegli anni ha contribuito alla storia.

Si poteva fare un bellissimo racconto di 20 o 30 pagine anziché tirarsela avanti per 230.

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