Dubai, la guida definitiva

Finisco a Dubai per lavoro, prima volta in vita mia in quel posto e quindi mi lancio a pié pari nel vuoto pur di andarci e vedere di combinare qualcosa di buono.

Sono sette ore di aereo su un volo tipo Ryanair perché Dubai è troppo vicina per usare un aereo grande e troppo lontana per andarci in treno, quindi appena sbarco ho bisogno di quindici minuti per recuperare la circolazione sanguigna agli arti inferiori e farmi passare la nausea per quello che mi hanno dato da mangiare sul FlyDubai.
Ma soprattutto appena sbarco vengo investito da una escursione termica di 20 gradi rispetto all’Italia di Dicembre. E quest’anno l’Italia di Dicembre ha temperature 10 gradi sopra la media.

Tralasciando le questioni lavorative che sarebbero pure interessanti ma questo non è Linkedin e quindi non è il luogo adatto per parlarne, ecco di seguito una lista di cosa fare a Dubai, cosa vedere e come comportarsi per ottenere il meglio da questa città.

A Dubai, come in tutti gli altri Emirati, non c’era niente fino a tipo 30 anni fa. Poi hanno trovato il petrolio e sono diventati tutti ricchi. Ovviamente solo chi poteva dire che il petrolio era suo. Un po’ tipo far west in cui il terreno è mio perché ho sparato nella schiena a quello che c’era prima.

A Dubai di bello ci sono le luci, ma non c’è Babbo Natale e nemmeno i sassi. Quindi rispetto a Vicenza è un po’ peggio.
Anzi, Dubai è decisamente peggio di Vicenza.

A Dubai ci sono centri commerciali, palazzi con centri commerciali dentro e non c’è modo di attraversare la strada senza prendere un taxi o entrare in un centro commerciale che, attraverso un complicato sistema di tunnel sotterranei, ti porti dall’altro lato della strada.

In pratica a Dubai non si può stare fuori perché chi ha costruito la città sa bene che in estate non è vivibile e di inverno, dopo un po’ che guardi luci, ti rompi i coglioni. Meglio mettere tutti dentro a dei serpentoni sopraelevati o tunnel sotterranei che ti portano da un centro commerciale all’altro. A comprare cosa non si capisce, visto che tutto quello che si compra a Dubai lo puoi trovare sotto casa senza andare fino a Dubai.

A Dubai c’è il Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Costa un centinaio di euro entrarci e alla fine puoi farti i selfie da sfigato sul grattacielo più alto del mondo.

Intorno al Burj Khalifa ci sono dei centri commerciali, dei palazzi con centri commerciali e qualche centro commerciale più piccolo. Poi altre luci, ma senza Babbo Natale né i sassi.

Bo, avranno pensato che i centro commerciali fossero belli, interessanti. Magari i dubaiesi (come si chiamano gli abitanti di Dubai?) sono ammaliati dalle luci e dai megaschermi, magari si siedono sul balcone a guardare le pubblicità tutta la sera.

Eh beh, il centro commerciale è sempre il centro commerciale

Ci sono un sacco di fontane che non si sa come siano finite lì, nel deserto. C’è un sacco d’acqua sparata per aria, con le luci e la musica.
Tante luci, ma ancora di sassi e Babbo Natale non se ne vede traccia. Vicenza regna.

A Dubai non c’è vino, o meglio, non è semplice trovarlo, bisogna andare negli alberghi o nei ristoranti da turista, alberghi e ristoranti che, per il solo e semplice fatto di essere “per turisti”, sono posti in cui si mangia male e si spende il triplo.
Magari è cibo più moderno e vitaminico, chissà.

Quindi a Dubai si possono vedere un sacco di luci, tanti negozi visitabili nei nostri outlet sparsi in giro per l’Italia, dei palazzi molto alti e ci si può anche prendere qualche malanno per l’aria condizionata fissa a 19 gradi in qualunque posto in cui si entri.

Questa è Dubai.

Dubai città delle luci, Dubai dei centri commerciali e Dubai città senza vino.
Dubai in cui girano un casino di soldi e quindi chi vuole farci del lavoro, ha buone possibilità.
Chi ci vuole fare il turista, è un povero sfigato.

Appena rientrato in Italia mi getto sul primo bar per colmare la crisi di astinenza durata per tutto il viaggio (figurati se su FlyDubai ti danno un bicchiere di vino…).
Bevo la prima cosa che il barista mi propina e lo ringrazio pure.

Arrivederci Dubai.
Resterai sempre un bel racconto su Linkedin, un pessimo racconto nei miei viaggi.

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