Guardiamo sempre i cartoni animati sbagliati

Da bambini tutti abbiamo guardato i cartoni animati. Anche i nostri nonni, quelli nati negli anni 20 e anni 30, anche loro guardavano i cartoni animati. Magari non erano tecnologici, l’animazione faceva schifo, non avevano il 3d e non c’era il dolby surround.
Forse non c’erano nemmeno le poltrone e i cartoni animati si guardavano seduti su una sedia di legno, su un mattone appoggiato per terra o direttamente per terra. Non ho idea di cosa facessero negli anni 30, probabilmente erano troppo impegnati a minacciarsi guerra anche per uno starnuto.

I nonni nati negli anni 30 guardavano cartoni scritti, sceneggiati e creati solo da persone vissute prima di loro, cioè da quelli che avevano fatto la prima guerra mondiale e quelli che andavano in piazza per acclamare Mussolini sperando che facesse una nuova guerra. Insomma, gente che non imparava mai.

I cartoni del nonno

A quei tempi i nonni, appena uscivano dalla miniera, correvano al cinematografo a guardare Topolino e Braccio di Ferro insieme a Betty Boop.
I primi due prendevano a martellate e pugni la gente, la buttavano giù dal treno e si muovevano su e giù con mosse da serial killer sotto allucinogeni. Braccio di Ferro si drogava pure con una dose di cordiale prima dell’attacco alla trincea.

 

La terza, invece, è a destra nella foto qui sotto.

 

 

Da questi cartoni è nata una generazione di guerrafondai fascisti per metà e guerrafondai partigiani per l’altra metà. Insomma, questi sapevano solo menare le mani e andare a puttane.

Questa generazione, dopo il capolavoro della seconda guerra mondiale, si è messa a produrre cartoni animati per i propri figli.

I cartoni dei boomer

Cartoni animati sui cow boy, investigatori, Puffi e Tom e Jerry. In pratica cartoni animati incentrati, nell’ordine, sulla violenza e la prevaricazione, sullo spionaggio di guerra, sulla minaccia comunista e su altra violenza fra popoli diversi.

Quei bambini però non avevano bisogno di quel tipo di insegnamenti perché il loro mondo era ormai quello dei boomer. Bastava una qualunque attività per arricchirsi e andare in pensione sereni, oppure era sufficiente entrare in una grande azienda per uscirne dopo 30 anni di timbri al cartellino e poco più.

E qui iniziano in problemi perché questi boomer hanno pensato che fosse tutto bello e tutto facile per sempre e così si sono messi a fare cartoni animati per noi. In questi cartoni animati ci hanno riempiti della retorica del lavoro, del successo a tutti i costi, Mila Azuki che gioca anche con un braccio ingessato e la minaccia dello straniero incarnata da alieni combattuti con robottoni giganti.

Perché loro non sapevano fare altro. Andavano al lavoro e tutto andava bene. L’importante era stare attenti agli stranieri.

Non avevano fatto i conti con i danni che stavano combinando.
Ecco, ricordate quando da bambini piangevate per una caramella e la mamma diceva “se non la smetti te lo do io qualcosa per cui piangere veramente” ?
Probabilmente qualcuno di noi non ha smesso ed ecco fatto che nel nuovo secolo ci hanno consegnato:
– l’euro
– inflazione
– la situazione del mercato immobiliare
– la pubblicità
– malattie sconosciute che ogni tanto spuntano fuori

Con i cartoni animati ci hanno insegnato che il duro lavoro paga per poi darci i contratti Co.co.co. o a progetto appena ci siamo laureati, una bolla scoppiata nel 2008 e delocalizzazione per manodopera a basso costo in Asia.

Come siamo messi noi

Ci siamo ritrovati da adulti in un mondo in cui Holliver Hutton per diventare calciatore avrebbe dovuto sabotare qualche compagno e prendersi un procuratore, l’allenamento sarebbe stato solo un aspetto marginale della sua carriera.

C’erano i Cavalieri dello Zodiaco e le Tartarughe Ninja. Tutta gente che passava giorno e notte ad allenarsi.
C’era He Man che avrebbe dovuto ispirarci a essere dei veri uomini.
Ah, nel frattempo alle bambine hanno fatto credere di doversi comportare da perfette idiote come Candy Candy o Tinetta di “è quasi magia Johnny”.

E poi invece ci hanno consegnato un mondo in cui basta accendere il telefono per trovare infinite Betty Boop e Braccio di Ferro palestrati che mostrano i bicipiti.

I cartoni animati di oggi

Adesso è il nostro turno per fare gli sceneggiatori e i disegnatori di cartoni animati. Siamo noi a scrivere le storie, ho controllato i cartoni animati che guarda la pargola e sono tutti scritti da gente della mia età.

E infatti sono cartoni animati non-sense, al limite dell’assurdo e spesso ben oltre l’assurdo. Cartoni animati senza storia e senza nessuna emozione.
C’è un irlandese che parla col suo marsupio e vive insieme a una fetta di pizza parlante, un drago e una tigre (la tigre non parla).
Ci sono creature antropomorfe che vivono in un mondo in cui gli altri personaggi sono oggetti o animali, tipo che una compagna di classe è un foglio di carta, una un palloncino, uno un cactus e un’altra è una nuvola.

 

Ovviamente tutto ciò è meraviglioso.

C’è il cartone animato in cui i bambini passano le giornate sulla riva di un torrente e inventano cose insensate mangiando fango e corteccia.

Non c’è trama, non ci sono affetti. Solo assurdità una dietro l’altra, viaggi immaginari e tanto cinismo. I bambini fanno cose pericolose e quando qualcuno finisce all’ospedale la preoccupazione primaria è controllare che la bicicletta sia salva.

Il futuro dei cartoni animati

Non so cosa succederà col futuro dei cartoni animati e quindi non sappiamo come saranno nel 2040.

Possiamo fare delle supposizioni.

La generazione che sta guardando i nostri cartoni animati crescerà come una generazione di allucinati, nomadi perpetui senza fissa dimora e che vivranno di bacche e cacciagione. Sempre ammesso che siano poi in grado di cacciare, visto che non glielo sappiamo insegnare.
Vivranno in comunità stile Hippy e si faranno selezione naturale da soli a colpi di skateboard contro il muro, visto che non lo sanno maneggiare, e noi peggio di loro, ma abbiamo riempito i cartoni animati di gente che va in skateboard e si schianta volontariamente.

Affronteranno il mondo senza il minimo senso del pericolo o della decenza, saranno animali selvatici o poco più, ma senza bisogno di fare guerre o di andare a trovare madama Betty Boop.

Saranno praticamente come sono stati tutti gli altri prima di loro. Ogni generazione imbecille in modo diverso.

Credo che si divertiranno un sacco, almeno loro.

 

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