Montepulciano d’Abruzzo Terzini 2015

In terra abruzzese, oltre a ricevere un gradito premio, naturalmente mi sono dedicato alla gastronomia e soprattutto enologia locale. In fondo si viaggia per cercare se stessi e io credo di essere composto di una buona percentuale di uva (nebbiolo, senza dubbio).

Mi sono imbattuto in un locale pieno di roba tipica abruzzese e gestito da tipici abruzzesi (non so come sia un abruzzese atipico).
Ero già nel Lazio, quindi posso dire di aver mangiato in un locale di emigrati abruzzesi nel Lazio.

Questo Montepulciano ha un colore intenso con riflessi porpora, ma scuri scuri, scuri. Qui si fa sul serio fin da subito.
Ho dovuto guardare dietro al bicchiere per assicurarmi che nessuno mi stesse facendo uno scherzo (gli abruzzesi sono noti burloni… credo).

Il profumo esce dal bicchiere e già si sentiva mentre me lo versavano. Non sarà viola e scuro all’olfatto solo perché non ho occhi sul naso, ma ti fa il naso viola e scuro con un pugno ben assestato sulle narici. Una bella botta di profumi, tutti ben definiti non appena ti riprendi dal colpo iniziale. Si sente il legno, leggero, ben fatto, elegante. Non è una roba finta messa in botte per camuffare qualche mancanza come faccio io con la mia botticella da tre litri. Ci butto dentro uno schifoso vino sfuso e ne tiro fuori un barolo… quasi.

Questo è un Montepulciano fatto bene, gli odori primari e secondari non sono nascosti dal legno e se solo non avessi addosso cinque ore di macchina forse riuscirei a sentirne qualcuno in più.
“Promette bene”, mi dico.

Altro colpo che ti dà questo vino, di sapore stavolta. Pieno, un bel corpo, buon equilibrio anche se con una punta acidula. Sospetto che la bottiglia fosse aperta da qualche ora di troppo. Buono, un vino che ha tutto, ma senza strafare.

Faccio il bis.

Da scheda ONAV 88/100 che è un gran bel voto. Con un po’ di corpo in più, saremmo arrivati al cielo.

Asciugo lo stomaco con una bruschetta alla salsa tartufata e finisco con delle ferratelle abruzzesi che stanno bene su tutto. Vado a dormire con ancora il sapore di questo vino, sono felice.

Dimentico il diploma e l’assegno del premio in macchina, sono nei dintorni di Roma, meglio tornare indietro. Prendo l’appunto mentale di comprare qualche bottiglia di questo Montepulciano.

Torno a casa il giorno dopo e ovviamente me lo sono dimenticato.

Foto Montepulciano d'Abruzzo Terzini
La bottiglia con quella poetica goccia che cola è pura poesia.

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