Fuga di cervelli

Trotterellando turisticamente per le strade del capoluogo catalano e frequentando malfamati ostelli per qualche giorno, mi sono imbattuto in una parte del popolo italiano che fino a quel momento non conoscevo affatto.
Di questi miei compatrioti immaginavo l’esistenza, ma ne avevo solo una conoscenza superficiale maturata frequentando scuole, università e qualche losco bar.
Questo piccolo viaggio, invece, mi ha messo in contatto con un capitale umano che esportiamo in grande quantità ogni giorno; una categoria di persone che ci rappresenta sempre di più nel mondo: il fancazzista.

Barcellona è piena, stracolma di italiani. Di questi, 9 su 10 sono assoluti fancazzisti, fieri nullafacenti che si spostano di ostello in ostello alla ricerca del letto più economico, della birra più a buon mercato e dell’erba più verde (che si trova sempre nell’ostello del vicino).

Età indefinita. Si va dallo studentello di 20 anni in uno pseudo-Erasmus perpetuo al 40enne “eterno giovane” (così probabilmente si definiscono loro, io, invece, sostituirei la parola “giovane” con un’altra parola meno nobile).
Non è gente in vacanza per qualche giorno, se così fosse non ci sarebbe niente di male nel vagare ubriachi per una città europea senza preoccuparsi di musei e altre noiosità culturali, questi vivono proprio in una vacanza perenne pagata dai genitori.
Dicono di essersi stufati dell’Italia, un paese che non dà loro nessuna opportunità e quindi di aver deciso di “mollare tutto” e tentare fortuna in Catalogna.

Ecco, “mollare tutto”. Sia che tu abbia 20 anni e stia ancora studiando (fingendo), che tu ne abbia 40, se sei qui, non avevi proprio un bel niente da mollare.
“Opportunità”? Scusa, ma quante lauree hai? Quanti corsi professionali hai frequentato? Quante lingue conosci? Quand’è l’ultima volta che ti sei fatto il letto da solo?
Hai fatto l’artistico e parli a malapena il dialetto della tua regione?
Quindi, spiegami, quali opportunità dovrebbe dare questo paese a uno come te?

Mi dici che in Italia lavorano solo gli stranieri che vengono a rubare il lavoro alla povera gente che in Italia ci è nata.
Ok, due cose:
1 – perché vuoi venire a rubare lavoro agli spagnoli?
2- ricorda quel che diceva Louis C.K., ovvero se un immigrato, senza soldi, senza conoscere la lingua, senza conoscenze, ti ruba il lavoro, forse non sei così bravo come pensi (lui in realtà diceva “sei una merda”, ma io oggi mi sento buono).

Per concludere: credi davvero che in Spagna siano così coglioni da da prendere uno come te e metterlo a dirigere una multinazionale?

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.